Lo Specchio Incerto

Tra immagine e parola

specchio incerto?


Le fotografie possono mostrarci solo la traduzione personale di un’immagine interna del fotografo (cui si somma in seguito anche quella del fruitore).
Tutto ciò che possono trasmettere sono messaggi improntati all’indeterminatezza e aperti all’interpretazione.

Se la fotografia è “specchio della realtà”, non può che esserne uno specchio incerto.
La stessa mente umana, però, in quanto si avvale di strumenti come la percezione e la memoria per crearsi una propria immagine del mondo, è uno “specchio incerto” della realtà.

Lo specchio incerto è uno spazio di riflessione aperto al dubbio insito in ogni speculazione intellettuale. Vorrebbe anche essere uno spazio di dialogo, perché non esiste evoluzione del pensiero senza scambio d’idee.

Benvenuti!

 

19 risposte a "specchio incerto?"

  1. E’ con vero e sincero piacere che incontro questo sito sulla polverosa strada della mia incessante ricerca! Non mi occupo di fotografia, ma la memoria attraverso il racconto è una delle mie più piacevoli attività degli ultimi anni. Così come il continuo e appassionato studio dei miti. (Ho avuto modo di apprezzare con immensa gioia i lavori fotografici di Lorenzo Scaramella nella mostra da lei citata in questo sito).
    Ho letto il suo delicato racconto “Verso Casa” e vorrei dirle: continui a sognare il mare!

    "Mi piace"

  2. “Questa sono io. “Nessuna crescita o decadimento può distruggere l’unità dell’aspetto individuale”, così scriveva Ernst H. Gombrich parlando del ritratto, e io scelgo fra tante possibili immagini di me proprio questa perché, in una prospettiva temporale più ampia, in fondo l’una vale l’altra, ma questa più di altre sento che mi somiglia.”
    Tutto ciò esalta bene la pochezza e la falsità della parola di fronte a l’immagine.
    Carlo Chiavacci.

    "Mi piace"

  3. …la pochezza e la falsità della parola di fronte all’immagine…

    E perché mai? Da un punto di vista deistico, c’è una perfetta aderenza fra foto e testo. La persona raffigurata in quella immagine sono proprio io.

    E “parlando di ritratto”, la Storia ci insegna quanto poco importi il momento della vita nel quale l’individuo è rappresentato. Molti personaggi li ricordiamo a causa di un particolare ritratto eternamente giovani o eternamente anziani, ma nessuno si sognerebbe di dire che quel volto non corrisponde a quella persona!
    Più importante mi pare sia la capacità evocativa del carattere generale e della personalità dell’individuo ritratto.

    Se poi con “falsità della parola” intendi altro, come per esempio che quella non sono io perché nessun essere umano è fatto di numeri e pixel, allora è tutt’altra faccenda, e allora hai perfettamente ragione!

    🙂

    "Mi piace"

  4. Non credo che la mente sia uno specchio più incerto di quanto non lo sia il mondo che riflette, ma l’ossessivo tentativo di strappare alla precarietà del tempo il nostro vivere, attraverso una fotografia, la dice sicuramente lunga sul disagio di essere mortali.
    A volte penso che l’uomo si senta vivo finchè gli altri lo riflettono,perché nel suo intimo non è poi così certo di esistere.
    Ciao
    Patrizia

    "Mi piace"

  5. Si percepisce subito che Rosa Maria è una grande persona, una persona piena di sentimento, sensibile,… mi fà piacere che conosci il mio concittadino Diego Mormorio,……ti capisco perchè anch’io ho perso i genitori da quando ero ragazzo…..

    "Mi piace"

  6. ho cercato molto sul web blog di e sulla fotografia, il tuo fa parte dei miei preferiti. mi piace la grafica, i links e soprattutto i contenuti, mai banali.
    grazie!
    gabriella

    "Mi piace"

lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.